Sono circa le 4 di pomeriggio, e all’areoporto di Milano-Malpensa le operazioni di check-in per il volo delle 18.00 per Tunisi sono appena cominciate, quando una trentina di nemici delle espulsioni inizia a volantinare ai passeggeri in attesa di imbarcarsi. Non è la prima volta che in un aeroporto succede una cosa del genere, ma oggi l’occasione è particolare: si tratta di impedire la deportazione di Hamid, recluso tunisino del Cie di via Corelli a Milano, cui il Giudice di Pace aveva prorogato la detenzione fino al 18 agosto, perché la Questura aveva già comprato i biglietti per quel giorno. Per la prima volta nella storia della lotta contro le espulsioni in Italia, quindi, si sapeva esattamente e con abbondante anticipo il giorno e l’ora di un volo delle deportazioni. E se Hamid perdeva quel volo, sarebbe stato liberato.
Articoli recenti
- Lotta ai Cpt nel Salento
- Impediamo le espulsioni
- Sapere con chi correre
- Qualche riflessione in merito al processo di Vincennes
- Partageons une lutte
- La Misericordia, un nome che dà “sicurezza”
- Condividiamo la lotta
- Ballades
- Passeggiate
- Il “fazzoletto rosso”
- Cosa succede a Parigi
- Belgique. Un rassemblement devant le 127bis et le nouveau chantier
- Belgio. Un presidio di fronte al 127bis e al nuovo cantiere
- Il rogo nel cantiere di un Centro e altri fuochi dall’Olanda
- L’histoire de Kouly Sow
- A bocca aperta
- À propos des rafles et des contrôles contre les sans-papier
- Intervenir contre les expulsions à l’aéroport
- Des petits avions pour des expulsions plus discrètes
- Piccoli aerei per espulsioni discrete