Sono circa le 4 di pomeriggio, e all’areoporto di Milano-Malpensa le operazioni di check-in per il volo delle 18.00 per Tunisi sono appena cominciate, quando una trentina di nemici delle espulsioni inizia a volantinare ai passeggeri in attesa di imbarcarsi. Non è la prima volta che in un aeroporto succede una cosa del genere, ma oggi l’occasione è particolare: si tratta di impedire la deportazione di Hamid, recluso tunisino del Cie di via Corelli a Milano, cui il Giudice di Pace aveva prorogato la detenzione fino al 18 agosto, perché la Questura aveva già comprato i biglietti per quel giorno. Per la prima volta nella storia della lotta contro le espulsioni in Italia, quindi, si sapeva esattamente e con abbondante anticipo il giorno e l’ora di un volo delle deportazioni. E se Hamid perdeva quel volo, sarebbe stato liberato.
Non passa molto tempo e la polizia decide di intervenire contro i manifestanti, circondandoli. Alcuni vengono sbattuti fuori e identificati, altri riescono a continuare il volantinaggio, altri ancora si disperdono nell’aeroporto alla ricerca di altre occasioni: biglietterie, uffici, cancelli di imbarco, eccetera… Innervositi dalla situazione, alcuni poliziotti aspettano che due giovani compagne escano dai bagni per fermarle con una certa rudezza e trattenerle mezz’ora nel loro sgabbiotto. A questo punto i manifestanti si radunano e sfilano in corteo su e giù per lo scalo, con striscioni, megafono e volantini. La polizia, un po’ spaesata, prima tenta invano di strappar loro gli striscioni, poi decide di seguirli passo passo.
Nel frattempo, i manifestanti sono in continuo contatto telefonico con Hamid, che li informa di aver ricevuto minacce dalla polizia che lo sta scortando: “se fai casino, abbiamo qui per te scotch e fascette di plastica”. La protesta prosegue fino alle 18.30, quando sulla pista si vede l’aereo della TunisAir decollare. Ancora una volta, nessuno è stato in grado di fermare un volo delle deportazioni. Che cosa poteva succedere? Non lo sappiamo con certezza, ma potete farvi venire qualche idea leggendo i consigli – in italiano e in inglese – contenuti nei volantini distribuiti. Potete anche scaricare altri volantini in italiano, inglese e arabo adatti ad esser distribuiti negli aeroporti quando si cerca di evitare una deportazione.
Fonte: Macerie, http://www.autistici.org/macerie/?p=27931